Campionati Mondiali di Kata 2018: Tre judoka del Kuroki convocati
Sono stati quattro i convocati friulani ai Campionati Mondiali di Kata 2018 che si svolgeranno il 15 e 16 ottobre a Cancun in Messico. Si tratta di Marika Sato e Fabio Polo per il Kodokan Goshin Jutsu; e Gino Gianmarco Stefanel e Alessandro Cugini per il Nage No Kata. Ma se la convocazione di Sato e Polo era data per scontata, quella di Stefanel e Cugini no. Il loro sorprendente terzo posto ai Campionati Europei di Capodistria ha portato la Federazione a decidere per questa bella convocazione.
Campionati Mondiali di Kata 2018
Tre dei quattro atleti sono del Judo Kuroki Tarcento (Sato, Polo e Stefanel) mentre Cugini è del Dlf Yama Arashi Udine. “Una bella soddisfazione – ha detto il Presidente Giuliano Casco – che proietta ancora una volta Tarcento sulla scena internazionale. Con Sato e Polo puntiamo ad un grande risultato, che ci ripaghi della delusione dello scorso anno quando non hanno potuto partecipare al Mondiale per un astruso regolamento internazionale. “
Stefanel e Cugini domenica scorsa avevano vinto il Torneo delle Regioni di Nage No Kata in casa a Tarcento. Nella stessa manifestazione quarto posto in Coppa Italia per Elisa Biasutto ed Erika Turbian, ritornate alle gare dopo sei anni (per Biasutto nel frattempo c’è stato anche il matrimonio e un figlio).
Sempre domenica scorsa nel Trofeo Italia Gran Prix Esordienti di Riccione battuta d’arresto per Iacopo Bardus, al rientro dopo l’infortunio patito nell’allenamento regionale che lo aveva condizionato anche a Zeltweg con la squadra FVG. Il forte atleta del Judo Kuroki è stato imbrigliato al secondo turno da un ostico avversario e non è stato ripescato. Bella la gara di Ilaria Cosenza e Anna Coradazzi, piazzatesi a metà classifica ma in costante crescita: la Cosenza con la gara di Riccione è salita al 10° posto della Ranking List Nazionale, ma è seconda tra le atlete del 2005 (le prime otto sono tutte di un anno più vecchie quindi nel prossimo anno saranno cadette). Esordio ad alti livelli per Andrea Forabosco