Basket, Tommaso Mazzillis rinnova con la Libertas Basket School
La Delser che verrà prende forma grazie a un’altra preziosa conferma. A rinsaldare il suo legame con la formazione udinese in vista del prossimo campionato, questa volta, è il preparatore atletico friulano Tommaso Mazzilis. Al servizio del club Libertas dal 2016, il classe ‘95 è già al lavoro per permettere alle atlete arancioni – in particolare quelle militanti in A2 e Under 18 – di farsi trovare pronte alla partenza della nuova stagione.
Tommaso, in cosa consisterà il tuo lavoro dopo i mesi di stop da lockdown?
“Innanzitutto, quel che andremo a fare in palestra dovrà essere la prosecuzione di un lavoro fisico svolto da qui a fine agosto. Le ragazze dovranno farsi trovare pronte per poter cominciare a lavorare fin da subito a buone intensità. Periodi così lunghi di stop devono essere visti come una chance di miglioramento individuale. Il campionato riprenderà ad inizio ottobre e le partite andranno giocate al massimo, come sempre”.
Il covid-19, in questo, sta causando senz’altro problemi in fase di programmazione.
“L’estate, purtroppo, covid o non covid, è sempre un problema dal punto di vista fisico. La pandemia ha però prolungato la sostanziale inattività degli atleti. C’è da dire però che, con alcune ragazze delle giovanili e non, in questi mesi siamo riusciti ad impostare sessioni di forza e prevenzioni infortuni che, in season, fra allenamenti e percorsi scolastici e accademici, non saremmo riusciti a organizzare. Quindi potremmo dire che il momento appena trascorso, per quanto difficile e faticoso, per loro sia stato un’opportunità di crescita fisica. Se continueranno a seguire i programmi di allenamento autonomamente alzeranno il loro livello”.
Come proseguirai, allora, il tuo operato con le atlete più giovani?
“La mia intenzione è quella di proporre un lavoro fisico individualizzato con la sala pesi. Dobbiamo alzare i volumi di lavoro e la qualità per chi ha intenzione di giocare, un domani, in prima squadra. È importante che le giovani imparino gradualmente ad organizzare i propri impegni per allenarsi individualmente sia sul piano fisico che tecnico. Se in prima squadra abbiamo volumi di 10/12 ore di allenamento settimanale, bisogna prepararsi e strutturare una programmazione pluriennale per le future atlete, altrimenti il passaggio da U18 ad A2 può essere problematico”.
Tornando allora alla A2, cosa ne pensi del gruppo che si sta formando?
“Innanzitutto, non posso che augurare il meglio a tutte le ragazze che ho allenato e che hanno intrapreso percorsi lontani da Udine. Le ore di allenamento e di trasferta sono molte, quindi posso dire di aver legato con la maggior parte di loro. Talvolta capita che le segua ancora per il lavoro fisico. Quest’anno avremo una squadra giovanissima. Spero che le ragazze si facciano trovare cariche di entusiasmo e di voglia di migliorare”.